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località

Buggiano Castello

Scopri la bellezza del Borgo degli agrumi

Buggiano Castello è un paese, intimo, silenzioso, esclusivo e molto scenografico grazie ai suoi edifici colorati con il caratteristico Rosso Buggiano.

Il paese è abbracciato dalla campagna ricca di uliveti, terrazze coltivate e contornate da antichi cipressi.
Una volta giunti sulla sommità di questa piccola collina, potrete decidere se entrare nel paese dalla parte sud, dove ancora si vede la Porta al Borgo o Porta Sermolli, oppure se entrare dalla Porta San Martino, a est.
L’ingresso da sud è quello forse più conosciuto e con uno scorcio bellissimo sulla Villa Sermolli da un lato e sulla valle dall’altro.

Perdetevi nelle stradine che portano ancora i nomi legati agli eventi e ai fenomeni qui di casa. Divertitevi a trovare la Via del vento e la Via del sole. Cercate la via di mezzo, quelle di sopra e quella di sotto.
Passeggiate lungo il “salitone”, via Umberto I, e non fatevi intimorire dalla durezza della salita, perché ciò che troverete una volta arrivati in cima vi sorprenderà!
Nella parte più alta del paese si trova la bellissima Piazza Pretorio definita “salotto d’Italia” per la sua caratteristica intimità.

La suggestiva piazza di Buggiano Castello

Qui fa bella mostra di sé il Palazzo Pretorio, che ha ospitato la sede del comune fino al 1789 e oggi ospita mostre ed eventi e vi si celebrano matrimoni.
La facciata è stata completamente restaurata e conserva ancora 57 stemmi dei podestà che guidarono il comune dal Medioevo in poi.

Salendo la scalinata che si affaccia sulla piazza, potete giungere davanti alla Chiesa di Santa Maria della Salute e Nicolao. Qui vi attenderà un bellissimo panorama sulla valle del torrente Cessana. All’interno della chiesa, nata come monastero benedettino, rimarrete affascinati dalla ricchezza delle decorazioni pittoriche e scultoree come l’ambone di marmo, conservate con cura e rispetto.
Volgete gli occhi all’insù e ammirate il campanile che si erge a lato della chiesa; il suono delle campane si perde tra le vie del paese e fuori, verso le colline.

La rocca di Buggiano

Nel punto più alto del paese si trova la Rocca eretta dalla famiglia dei “da Buggiano” che faceva parte della struttura difensiva del Castello.
Qui si trova il rudere di una torre e la torre dell’orologio completata con la sistemazione dello strumento nel 1510.
Respirate il profumo di agrumi che arriva dai giardini dei buggianesi. Il paese è ricco di orti e giardini “urbani”, inseriti all’interno della cerchia muraria e nati dalla tradizione medievale dell’ “hortus conclusus” dei monaci.

Sebbene gli spazi esterni fuori dalla cerchia muraria fossero coltivati, era necessario infatti avere a portata di mano erbe aromatiche e ortaggi per l’uso quotidiano. È così che è nata e si è diffusa la coltivazione di orti/giardini all’interno delle mura.
Ortaggi, alberi da frutto come noci e fichi, gelsi e olivi, ma anche piante ornamentali come rampicanti dalle fioriture meravigliose. E poi, gli agrumi.

La campagna dentro le mura

Questa caratteristica presenza di verde e di Campagna dentro le mura e il particolare clima mite che favorisce la buona crescita degli agrumi hanno fatto conoscere Buggiano come Borgo degli Agrumi.
Ogni due anni grazie all’Associazione Culturale Buggiano Castello si rinnova la manifestazione “La campagna dentro le mura” che apre al pubblico i giardini privati e “segreti” disseminati in tutto il paese.
Si trova tra Lucca e Pistoia e si raggiunge facilmente in auto e treno. Possibilità di parcheggiare a Borgo a Buggiano e raggiungere il Castello con una passeggiata panoramica.

Curiosità

Perché nei giardini si trovano proprio gli agrumi?

La diffusione della coltivazione di agrumi è dovuta al microclima mite, alla necessità di produrre vitamina C in tempi in cui la mortalità causata da malattie era molto alta. Gli agrumi poi sono sempreverdi, hanno una fioritura bellissima e un profumo molto intenso e gradevole. Sono molto decorativi grazie ai colori sgargianti dei loro frutti dalle diverse forme, e ai fiori.

La leggenda di Buggiano

La leggenda narra che un tempo all’interno della collina di Buggiano ci fossero delle miniere d’ oro e d’argento.
Dai racconti tramandatisi di generazione in generazione, sembra che siano esistite piccole gallerie che conducevano all’interno del monte. Tanti ragazzi nel corso dei secoli si sono avventurati alla ricerca di questi luoghi misteriosi. Avranno trovato quello che cercavano?

Un po’ di storia

Il nome Buggiano probabilmente è di origine prediale, deriva quindi da un nome proprio di persona.
I romani usavano assegnare porzione dei territori conquistati ai propri soldati e questi terreni prendeva il nome proprio del soldato con l’aggiunta del suffisso -anum. Buggiano sarebbe stato quindi in possesso del soldato Abudius.
La leggenda attorno alla edificazione del Castello parla di un soldato al quale sarebbe stato offerto tanto terreno quanto fosse riuscito a coprirne con una Pelle di bue. Il soldato, evidentemente molto astuto, divise la pelle in strisce sottilissime e riuscì a segnare i confini della sommità della collina, sulla quale sembra che costruì la sua dimora.

Le origini di Buggiano non sono note, ma di certo molto antiche. Probabilmente la zona, in posizione privilegiata, fu abitata già prima dell’avvento dei romani, da popoli pre-latini, le “genti mediterranee” e da popolazioni liguri già dal 300 a.e.
Di sicuro tutta l’area fu soggetta alle invasioni barbariche e Buggiano entrò a far parte del ducato longobardo di Lucca.

Il castello è documentato dal 1038 quando la famiglia dei “da Buggiano” fondò l’abbazia di Santa Maria adiacente alla chiesa.
Furono i “da Buggiano” quindi ad organizzare il territorio buggianese, che all’epoca era molto più esteso rispetto agli attuali confini del comune.
Le terre fertili e la ricchezza d’acqua della zona contribuirono alla fortuna di questa famiglia, insieme alla vicinanza alla via Cassia-Clodia, unico collegamento tra Firenze, Pistoia e Lucca. Viaggiatori e commercianti passavano di qui e portavano linfa all’economia e sempre nuove idee e stimoli.

In epoca medievale, nel 1167, si unirono alla famiglia dei “da Maona”, e ottennero dall’imperatore un diploma che confermava i loro possessi, non solo dei castelli in collina (Buggiano, Colle} ma anche dei campi, dei vigneti, dei prati a pascolo, dei mulini e persino della palude.
Soprattutto ottennero il diritto di pedaggio sulle terre di loro proprietà, ben 26 denari per ogni bestia carica che transitava da qui.
Nel 1238 poi sorse l’unione tra la vicina Castiglione, (che poi divenne Colle di Buggiano) e Buggiano castello. Il nuovo comune oltre al pedaggio, poteva sfruttare il possesso delle “colmate” (quelle terre emerse nel territorio grazie a depositi alluvionali). Successivamente si unirono alla convenzione anche Borgo a Buggiano e Stignano, dando vita ad un assetto territoriale vicino a quello di oggi con le “4 terre murate”.
Il territorio fu pervaso da lotte per i molini e le chiuse, già dal 1287, che le popolazioni di Fucecchio e Santa Croce avevamo costruito lungo l’Usciana (un tempo chiamata Gusciana, un affluente dell’Arno che porta le acque nel Padule di Fucecchio). Il comune di Buggiano, insieme a quelli di Montecatini, Monsummano e Montevettolini subivano l’allagamento dei loro territori in pianura , il continuo ristagno delle acque che portava alla diffusione di malattie ed erano costretti a vivere in un luogo malsano. Le comunità si unirono e dopo molti anni di lotte, distruzioni e ricostruzioni delle chiuse, queste furono finalmente distrutte nel 1412.
Nel XIV secolo Buggiano fu animata da scontri tragici tra fazioni guelfe e ghibelline, la battaglia di Montecatini nel 1315 e quella di Altopascio nel 1325 (vinte dai Ghibellini, sostenitori dell’impero, di fazione lucchese-pisana sui guelfi, sostenitori del papato, di fazione fiorentina) e finalmente nel 1339 il comune passò sotto il dominio di Firenze.

La comunità buggianese dal ‘400 al ‘700 ebbe un ruolo preminente in Valdinievole e alla podesteria di Buggiano furono accorpate Massa e Cozzile, Uzzano e Montecatini.
Buggiano castello ebbe un ruolo dominante sulle altre frazioni fino al seicento. Poi l’aumento demografico e la diffusione della mezzadria portarono alla decadenza del castello e allo spostamento di molti abitanti in pianura, in particolare a Borgo a Buggiano, dove erano presenti botteghe, attività artigianali, taverne e ampi spazi per le coltivazioni.

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