Impossibile non trovarla e non restarne affascinanti.
Appena entrati nel paese di Colle di Buggiano, vi troverete in una piazza che precede l’ingresso al centro storico. Di fronte a voi si erge come una scenografia la Pieve di San Lorenzo, con la sua scalinata a rampe contrapposte.
Risale al 1238 ma è stata rimaneggiata tra il ‘400 e il ‘500 e successivamente restaurata negli anni ’60 del XX secolo.
Nata con un’impronta romanica ad una sola navata e con ingresso laterale, nel 1524 fu rifatta e gli fu dato un aspetto rinascimentale.
Pur non conoscendo l’architetto e le maestranze che lavorarono al progetto, sono forti i richiami agli ambienti artistici lucchese e pistoiesi dell’epoca.
Nel tempo le varie autorità ecclesiastiche del luogo sono state in lotta tra loro per averne il controllo tanto che nel 1627 la Diocesi di Pescia rifiutò di apporvi uno stemma dei cavalieri di Malta che restò in disparte per molto tempo, per trovare destinazione sul portale principale in facciata solo nel settecento.
L’esterno della pieve di San Lorenzo a Colle di Buggiano
La scalinata esterna è l’elemento che più caratterizza l’edificio e fa da raccordo tra la piazza in basso e la chiesa più in alto. Anche il campanile contribuisce a delinearne l’aspetto: di epoca romanica con le sue caratteristiche finestre bifore, ingloba i resti di una torre di difesa.
L’interno
L’interno è suddiviso in 3 navate da 4 arcate, con il soffitto a capriate in legno.
Bellissime sono le opere in legno quali la cantoria del ‘600 sopra la porta di ingresso, l’organo costruito nel 1852 entrambe con decori dorati, teste e cherubini alati e fregi floreali.
Anche il coro, con la fattura elegante e di pregio, risale alla stessa epoca.
Ma ciò che catturerà di certo i vostri occhi è lo stupendo patrimonio pittorico, risalente al periodo tra il ‘500 e il ‘600.
“L’invenzione delle croce” si trova nel primo altare a destra. L’attribuzione è incerta, forse riferibile a Pier Francesco Foschi e databile attorno alla metà del ‘500.
La particolarità dell’opera è tutta nel volto cristo tra gli angeli in gloria, che ricorda il Volto Santo di Lucca venerato in tutta la Valdinievole.
Poco più avanti, nella stessa navata, si trova sul terzo altare il “Martirio di San Lorenzo” attribuita a Giovanni Brina e datata 1581.
Il dipinto “Cristo predicante coi Santi Giovanni battista ed evangelista” è posizionato sopra il primo altare a sinistra, è datato 1571 ed attribuito a Carlo Portelli. Anche questa tela è eseguita in caratteristico stile manieristico, tanto diffuso in quegli anni.
La tela “San Michele che scaccia gli angeli ribelli” è attribuita ad Alessandro Tiarini, allievo del fiorentino Passignano, che fu presente e molto attivo in tutta la Valdinievole. Il dipinto risale ai primi anni del ‘600 con la sua profonda drammaticità è un omaggio ai valori spirituali della Controriforma.
Tra tutte le bellezze che potete vedere, l’opera di maggior fascino è il crocifisso ligneo che si trova sul secondo altare nella navata sinistra. La scultura è attribuita all’ambiente del Maestro di Camaiore, attivo in molte chiese della zona, datata nei primi decenni del XIV secolo.
Il volto del Cristo allungato, la bocca appena aperta e gli occhi chiusi, comunicano il profondo dolore e il dramma del momento.
Questo crocifisso è sempre stato particolarmente venerato dagli abitanti di Colle tanto che I’ altare che lo ospita è stato decorato con un’abbondanza di stucchi e putti alati nel settecento.