Tanto tantissimo tempo fa, al Borgo si conobbe la tradizione di organizzare il palio dei barberi, una gara originaria della città di Siena che vedeva la corsa di cavalli senza un fantino lungo un percorso nelle vie del paese; il primo che arrivava vinceva un bellissimo premio.
Si svolgeva, di solito, in occasione dei festeggiamenti per ricordare il miracolo del SS. Crocifisso che versò sangue il 18 Agosto 1399, per fermare prepotenti e sanguinosi scontri civili.
La competizione si svolgeva nella strada che attraversa le piazze del mercato, la via dietro le mura e la via centrale del paese; il percorso era delimitato da salde staccionate in modo che i cavalli senza un fantino che li guidasse procedessero tutti nella stessa direzione dopo il via e potessero raggiungere in gran carriera il traguardo.
Tu sapessi, che volate facevano i miei antenati per star dietro a quelle saette, perché anche loro facevano le scommesse. Anche la gente, lungo il tragitto, s’intende, scommetteva sull’arrivo dell’uno o dell’altro cavallo e c’erano un tifo spietato, uno sventolio di bandiere, un fracasso di grida ed urla che incitavano i cavalli preferiti. Era una gran festa e molti partecipavano allo spettacolo appostandosi in punti favorevoli per godersi la gara.
Come sempre succede, non ti posso non raccontare un episodio singolare: una volta, però, accadde che partecipò un cavallo che trainava le carrozze al Borgo e che, quindi, giocava in casa ed aveva una stalla lungo il percorso; si racconta che questo cavallo, molto più veloce di altri e dato favorito, era in testa e sembrava intenzionato a vincere; purtroppo, però, durante il percorso, riconobbe la sua stalla la cui porta era rimasta inspiegabilmente aperta e invece di correre, gli venne in mente di riposarsi e, magari, di rifocillarsi; entrò, così, dentro la sua stalla e gli altri cavalli che lo seguivano interruppero la corsa e lo seguirono.
Non ti immagini quante proteste, risentimenti e discussioni si alternarono sul principio, ma poi, rammentando l’episodio fece ridere ridere tanto ridere a crepapelle e gli organizzatori decisero di far ripetere la gara che era stata interrotta in questo modo tanto inaspettato…
(testo di Irene Giacomelli)