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Se non parlate e chiudete gli occhi sarete rapiti dalla voce del bosco che avvolge e rassicura. La vegetazione è rigogliosa e verdeggiante con cerri, lecci, castagni, olivi e pini.

Sulle rive del torrente poco profondo, si intravedono sassi ben levigati ai piedi di salici, sambuchi, felci, edere e si ode il canto delle gracidanti ranocchie probabilmente rospi, rane e raganelle popolano il letto del fiume ma ben nascoste alla vista ed offrono soltanto all’orecchio un suono cadenzato e melodioso. Una miriade di altri animali, vertebrati e invertebrati abitano qui, da sempre.

Nascosto sicuramente nell’angolo più remoto del bosco, c’è Bietolone, il vecchio lupo che non va mai in giro solo perché ha paura del buio e della penombra; è un credulone, senza denti, mangia solo frutta e verdura. Si può assolutamente star tranquilli! Gli han dato questo nome le gracidanti in ricordo di Giovan Paolo Lucardesi, maestro di scuola a Buggiano Castello dal 1698, che non era certo ignorante, ma era un po’ troppo presuntuoso, ingenuo e criticone.

Il Lucardesi, infatti, è stato anche preso in giro dagli scrittori del tempo: per esempio, il poeta satirico Francesco Carli, gli ha dedicato ben 33 poesie nelle quali lo derideva, più o meno così: Quanti dice in latino ed in toscano / spropositi solenni in versi e prosa / Bietolon pedagogo di Buggiano.

(tratto da Incontri magici, Porto Seguro Editore)

(testo tratto dal libro “Incontri Magici” di Irene Giacomelli)

Ascolta il Podcast “Bietolone”

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