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Le origini di Colle di Buggiano

C’è stato un tempo in cui gli abitanti di Buggiano, insieme a quelli di altri paesi della zona, erano Ghibellini e cercavano di difendersi dai Lucchesi che, invece, erano Guelfi: un giorno, capitò che dei cavalieri Guelfi di Altopascio chiesero ai Buggianesi di pagare una tassa per un vecchio debito ma si rifiutarono di essere costretti ad un simile pegno.

Allora una sera, una brigata di giovani di Buggiano si trovavano a caccia nei pressi di Altopascio e fu assalita da insulti, parolacce ed una fitta sassaiola: “Accidenti a voi! Ladri disonesti, ve la faremo pagare, avvicinatevi, venite vicini così vi si spacca la chiorba dura che vi ritrovate!”

I poveri ragazzi se la dettero a gambe levate. Tornati al castello, raccontarono l’accaduto e fu deciso di intraprendere una spedizione punitiva contro gli assalitori. Adunarono il Consiglio ed una voce si levò chiara e sicura a deliberare il piano: “Amici, i soprusi ricevuti non possono rimanere impuniti, siamo un popolo giusto ma mica sciocco e renderemo agli Altopascesi pan per focaccia. Ascoltate bene, questo sarà il piano: la prossima notte di luna nuova, col buio a favore, ci introdurremo nella piana di Altopascio e taglieremo le viti, bruceremo le provviste e ruberemo il bestiame. Avranno di che piangere. Siete con me?” La folla applaudì ed esultò dando il consenso all’impresa.

Al ritorno da quell’imboscata, i Buggianesi erano fieri e raccontarono di quanti spregi avessero lasciato dietro di sé, tra una risata ed una tronfia manifestazione di orgoglio: gli Altopascesi, furiosi e furibondi per i danni subiti dettero pappa e cena ai Buggianesi. Infatti, Buggiano fu assalito due volte a distanza di poco tempo: la prima volta gli abitanti di Buggiano ebbero la meglio perché riuscirono a chiudere le porte ed a sganciare la ruota, una grande pietra rotonda, che ruzzolava contro i nemici in avvicinamento; suonarono le campane in continuazione per far accorrere tutti quelli che abitavano vicino e, impugnando falci, roncole, aste e spade, sbaragliarono gli Altopascesi che pianificarono, ben presto, però, una nuova e definitiva incursione.

Gli Altopascesi riunirono un manipolo di soldati, guidato dal capitano Romano, che tutti conoscevano come La forte spada: gli invasori, appoggiarono le scale alle mura e, aiutati dalle tenebre e dal silenzio, riuscirono ad incendiare ed a far fuggire nei boschi vicini i superstiti che non ebbero tempo di difendersi. Gli Altopascesi si accanirono anche su Castiglione vecchio, un paese poco più a nord, perché i suoi abitanti avevano aiutato molto i Buggianesi.

Gli abitanti di Buggiano e di Castiglione vecchio assistettero inermi alla distruzione dei loro antichi paesi: estinte le fiamme, tra lacrime di nostalgia e coraggio da leone, si rimboccarono le maniche e si impegnarono a rialzarsi riottenendo la tranquillità desiderata.

I Buggianesi ricostruirono il paese, gli abitanti di Castiglione, invece, si dovettero trasferire su una collinetta vicina a Buggiano, detta Pietrabuona, dove, nel 1238, edificarono, con le rovine del vecchio paese, un nuovo Castello, difeso da mura, chiamato Colle di Buggiano. Anche la mia famiglia, dovette traslocare i suoi nidi e salutare i ricordi di un tempo, perché non c’era rimasto nulla di nulla di Castiglione e la desolazione rendeva tristi. Al Colle, invece, iniziarono una nuova vita, in pace e ci fu un periodo in cui nacquero così tanti rondinini che non era mai successo. I due paesi, da quel giorno, ebbero storia e destino comuni: i Colligiani venivano eletti nel Consiglio Generale e portavano aiuto, in caso di attacco, ai Buggianesi.

La posizione più alta e lontana valse al Colle maggiore tranquillità e minori danneggiamenti, tanto che rimangono oggi le due porte del paese: quella Maggiore, verso Buggiano, considerata la più forte, e quella Minore o Massese.

(testo di Irene Giacomelli)

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